Patto di non concorrenza – La clausola secondo cui "la società si riserva di decidere, al momento della risoluzione del rapporto di lavoro, l'utilizzo del presente patto di non concorrenza" non può consentire al datore di lavoro di recedere dal patto in caso di dimissioni del dipendente e soprattutto nel momento in cui questi ha già rassegnato le dimissioni e sta ultimando il preavviso. In questo caso il bilanciamento dei sacrifici imposti contrattualmente alle parti appare eccessivo, in quanto il lavoratore ha svolto nel corso del preavviso la ricerca di lavoro, tenendo conto del patto di non concorrenza vigente.
La giurisprudenza ha sempre visto il patto di non concorrenza come un serio vincolo al diritto al lavoro. Per tale motivo allo stesso sono imposti dalla legge, ma pure dall’evoluzione giurisprudenziale seri limiti che riguardano la durata, l’oggetto e il compenso. Esso è disciplinato dall’articolo 2125 del codice civile e, per quanto riguarda il rapporto di agenzia dall’articolo 1751 bis del codice civile.
Il patto di non concorrenza costituisce in ogni caso un grosso mezzo di tutela per le imprese ad alta tecnologia e ad alto potenziale umano. Spesso può capitare che, stante l’evoluzione dei mercati e delle tecnologie, a distanza di tempo esso non abbia utilità alcuna, per tale motivo vengono apposte clausole di risoluzione che spesso diventano di difficile interpretazione.
Lo studio ha redatto numerosi patti di non concorrenza per azienda informatica ed ha fornito diversi pareri in tema di rapporto di non concorrenza nel contratto di agenzia. L’esistenza di numeroso materiale utilizzato consente un esame rapido e non eccessivamente oneroso.
La giurisprudenza ha sempre visto il patto di non concorrenza come un serio vincolo al diritto al lavoro. Per tale motivo allo stesso sono imposti dalla legge, ma pure dall’evoluzione giurisprudenziale seri limiti che riguardano la durata, l’oggetto e il compenso. Esso è disciplinato dall’articolo 2125 del codice civile e, per quanto riguarda il rapporto di agenzia dall’articolo 1751 bis del codice civile.
Il patto di non concorrenza costituisce in ogni caso un grosso mezzo di tutela per le imprese ad alta tecnologia e ad alto potenziale umano. Spesso può capitare che, stante l’evoluzione dei mercati e delle tecnologie, a distanza di tempo esso non abbia utilità alcuna, per tale motivo vengono apposte clausole di risoluzione che spesso diventano di difficile interpretazione.
Lo studio ha redatto numerosi patti di non concorrenza per azienda informatica ed ha fornito diversi pareri in tema di rapporto di non concorrenza nel contratto di agenzia. L’esistenza di numeroso materiale utilizzato consente un esame rapido e non eccessivamente oneroso.




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