Protocollo su previdenza, lavoro e competitività per l’equità e la crescita sostenibili.
Il protocollo tocca numerosi aspetti che riguardano la sicurezza sociale ed il mondo del lavoro.
Anticipiamo una sintesi che ne faciliterà la lettura mirata; il testo completo del protocollo può essere letto nella colonna destra del Blog, cliccando sull'appostio link.
Il tema della previdenza è quello più diffusamente toccato.
E’ in primo luogo stabilito un incremento delle pensioni più basse e di quelle medio - basse.
E’ pure indicata la maggiorazione delle pensioni sociali e di invalidità.
Viene inoltre data una definizione più ampia dei lavori instaurati ai fini della maturazione anticipata della pensione.
Sono indicati i lavori che comportano attività ripetitive di produzione di serie e quelli che comportano la conduzione di mezzi pubblici pesanti.
E’ previsto in questi casi con un abbuono sull’età pensionistica (minimo 57 anni) di tre anni a patto che il lavoratore svolga tali compiti all’atto del pensionamento e li abbia svolti per almeno la metà del rapporto di lavoro o nell’ambito di sette anni riferiti agli ultimi dieci. Sono previsti inoltre interventi previdenziali a favore dei giovani e dei lavoratori precari.
Essi sono soprattutto mirati a colmare eventuali vuoti contributivi nell’ambito di carriere discontinue.
Altri interventi sono previsti per favorire il riscatto della laurea. Per quanto riguarda i lavoratori parasubordinati è stabilito un aumento dell’aliquota contributiva per rafforzare la posizione pensionistica di questi lavoratori.
Sempre in tema di interventi previdenziali per le classi più deboli, è stato toccato l’argomento concernente la posizione contributiva dei lavoratori extracomunitari con la possibilità di intervenire sul regime pensionistico attraverso il ricorso a sistemi di convenzione con i paesi di origine.
In tema di ammortizzatori sociali, sono stati programmati interventi a sostegno dei lavoratori ultracinquantenni, mediante la creazione di un piano nazionale per l’invecchiamento attivo.
E’ oggetto del protocollo anche il potenziamento dei servizi per l’impiego mediante la concorrenzialità di operatori pubblici e privati e programmi di reinserimento lavorativo condizionando al rispetto degli stessi i benefici economici per i senza lavoro.
Interventi mirati sono previsti anche sul trattamento di disoccupazione mediante il collegamento e la razionalizzazione degli attuali istituti, in relazione all’età anagrafica dei beneficiari ed alle aree geografiche interessate.
E’ previsto poi che tutti i trattamenti di disoccupazione garantiranno la copertura assicurativa - previdenziale figurativa.
E’ previsto inoltre un miglioramento della indennità ordinaria di disoccupazione.
La durata della stessa è portata a otto mesi per gli infracinquantenni ed a 12 mesi per gli over cinquanta.
L’importo sarà portato al 60% dell’ultima retribuzione per i primi sei mesi, al 50% dal settimo all’ottavo mese ed al 40% per i periodi successivi con garanzia dei contributi fissati in base alla retribuzione.
E’ prevista inoltre una perequazione dell’ assegno all’inflazione.
Oltre agli aspetti previdenziali, sono stati toccati altri temi concernenti il rapporto di lavoro.
Sono previste infatti modifiche al D.L.G.S. 276/2003 per quanto attiene i servizi per l’impiego, favorendo l’avvio di un sistema informativo e il miglioramento del raccordo tra i centri per l’impiego.
Si parla anche di ridefinizione del contratto di inserimento e di riordino dell’apprendistato per scogliere il complesso intreccio di competenze tra stato e regioni, rafforzando pure il ruolo della contrattazione collettiva, definendo pure i standard nazionali dei profili.
Per quanto invece riguarda i contratti a termine, si prevedono limitazioni dell’istituto. L’intervento correttivo prevede che qualora il termine di impiego a tempo determinato nelle stesse mansioni superi i 36 mesi, nuovi contratti a termine saranno possibili solo con l’intervento della Direzione Provinciale del Lavoro e mediante l’assistenza sindacale.
Qualche modifica è destinata pure al regime del part-time.
E’ previsto infatti un generale diritto di precedenza nella ritrasformazione del rapporto a full time per chi ha optato per il part-time.
Trova limitazioni il rapporto occasionale di tipo accessorio che viene ristretto ai piccoli lavori di natura occasionale a favore delle famiglie.
E’ invece introdotta la sperimentazione di questo istituto in agricoltura.
Per quanto riguarda invece il collocamento dei disabili sono evidenziate talune difficoltà riscontrate nell’applicazione della legge 68/99 e si è così deciso di riscriverne l’articolo 12 e di snellire le procedure per le agevolazioni.
In tema di lavoro nell’ambito degli appalti, si prospetta l’estensione anche al committente, e quindi non solo all’appaltatore nei confronti del subappaltatore, della regola che ne esclude la responsabilità nei confronti dei lavoratori impegnati nell’appalto dell’appaltatore, previa verifica degli adempimenti connessi alle prestazioni di lavoro.
Per quanto invece riguarda le cooperative, sono previsti interventi in tema di cooperative spurie, l’estensione dei contratti di revisione che diventano obbligatori nel caso di acquisizione di appalti pubblici.
Particolari interventi sulle retribuzioni sono invece finalizzati a rilanciare la competitività del lavoro.
E’ così disposta la riduzione del costo del lavoro legato alla contrattazione di secondo livello. E’ inoltre disposta la detassazione del premio del risultato ed è abolita la contribuzione aggiuntiva sugli straordinari introdotta con la legge 28 dicembre 1995 n. 49.
Sono inoltre introdotti fondi di credito e micro credito per il sostegno alla attività dei parasubordinati, giovani e donne.
Il protocollo tocca numerosi aspetti che riguardano la sicurezza sociale ed il mondo del lavoro.
Anticipiamo una sintesi che ne faciliterà la lettura mirata; il testo completo del protocollo può essere letto nella colonna destra del Blog, cliccando sull'appostio link.
Il tema della previdenza è quello più diffusamente toccato.
E’ in primo luogo stabilito un incremento delle pensioni più basse e di quelle medio - basse.
E’ pure indicata la maggiorazione delle pensioni sociali e di invalidità.
Viene inoltre data una definizione più ampia dei lavori instaurati ai fini della maturazione anticipata della pensione.
Sono indicati i lavori che comportano attività ripetitive di produzione di serie e quelli che comportano la conduzione di mezzi pubblici pesanti.
E’ previsto in questi casi con un abbuono sull’età pensionistica (minimo 57 anni) di tre anni a patto che il lavoratore svolga tali compiti all’atto del pensionamento e li abbia svolti per almeno la metà del rapporto di lavoro o nell’ambito di sette anni riferiti agli ultimi dieci. Sono previsti inoltre interventi previdenziali a favore dei giovani e dei lavoratori precari.
Essi sono soprattutto mirati a colmare eventuali vuoti contributivi nell’ambito di carriere discontinue.
Altri interventi sono previsti per favorire il riscatto della laurea. Per quanto riguarda i lavoratori parasubordinati è stabilito un aumento dell’aliquota contributiva per rafforzare la posizione pensionistica di questi lavoratori.
Sempre in tema di interventi previdenziali per le classi più deboli, è stato toccato l’argomento concernente la posizione contributiva dei lavoratori extracomunitari con la possibilità di intervenire sul regime pensionistico attraverso il ricorso a sistemi di convenzione con i paesi di origine.
In tema di ammortizzatori sociali, sono stati programmati interventi a sostegno dei lavoratori ultracinquantenni, mediante la creazione di un piano nazionale per l’invecchiamento attivo.
E’ oggetto del protocollo anche il potenziamento dei servizi per l’impiego mediante la concorrenzialità di operatori pubblici e privati e programmi di reinserimento lavorativo condizionando al rispetto degli stessi i benefici economici per i senza lavoro.
Interventi mirati sono previsti anche sul trattamento di disoccupazione mediante il collegamento e la razionalizzazione degli attuali istituti, in relazione all’età anagrafica dei beneficiari ed alle aree geografiche interessate.
E’ previsto poi che tutti i trattamenti di disoccupazione garantiranno la copertura assicurativa - previdenziale figurativa.
E’ previsto inoltre un miglioramento della indennità ordinaria di disoccupazione.
La durata della stessa è portata a otto mesi per gli infracinquantenni ed a 12 mesi per gli over cinquanta.
L’importo sarà portato al 60% dell’ultima retribuzione per i primi sei mesi, al 50% dal settimo all’ottavo mese ed al 40% per i periodi successivi con garanzia dei contributi fissati in base alla retribuzione.
E’ prevista inoltre una perequazione dell’ assegno all’inflazione.
Oltre agli aspetti previdenziali, sono stati toccati altri temi concernenti il rapporto di lavoro.
Sono previste infatti modifiche al D.L.G.S. 276/2003 per quanto attiene i servizi per l’impiego, favorendo l’avvio di un sistema informativo e il miglioramento del raccordo tra i centri per l’impiego.
Si parla anche di ridefinizione del contratto di inserimento e di riordino dell’apprendistato per scogliere il complesso intreccio di competenze tra stato e regioni, rafforzando pure il ruolo della contrattazione collettiva, definendo pure i standard nazionali dei profili.
Per quanto invece riguarda i contratti a termine, si prevedono limitazioni dell’istituto. L’intervento correttivo prevede che qualora il termine di impiego a tempo determinato nelle stesse mansioni superi i 36 mesi, nuovi contratti a termine saranno possibili solo con l’intervento della Direzione Provinciale del Lavoro e mediante l’assistenza sindacale.
Qualche modifica è destinata pure al regime del part-time.
E’ previsto infatti un generale diritto di precedenza nella ritrasformazione del rapporto a full time per chi ha optato per il part-time.
Trova limitazioni il rapporto occasionale di tipo accessorio che viene ristretto ai piccoli lavori di natura occasionale a favore delle famiglie.
E’ invece introdotta la sperimentazione di questo istituto in agricoltura.
Per quanto riguarda invece il collocamento dei disabili sono evidenziate talune difficoltà riscontrate nell’applicazione della legge 68/99 e si è così deciso di riscriverne l’articolo 12 e di snellire le procedure per le agevolazioni.
In tema di lavoro nell’ambito degli appalti, si prospetta l’estensione anche al committente, e quindi non solo all’appaltatore nei confronti del subappaltatore, della regola che ne esclude la responsabilità nei confronti dei lavoratori impegnati nell’appalto dell’appaltatore, previa verifica degli adempimenti connessi alle prestazioni di lavoro.
Per quanto invece riguarda le cooperative, sono previsti interventi in tema di cooperative spurie, l’estensione dei contratti di revisione che diventano obbligatori nel caso di acquisizione di appalti pubblici.
Particolari interventi sulle retribuzioni sono invece finalizzati a rilanciare la competitività del lavoro.
E’ così disposta la riduzione del costo del lavoro legato alla contrattazione di secondo livello. E’ inoltre disposta la detassazione del premio del risultato ed è abolita la contribuzione aggiuntiva sugli straordinari introdotta con la legge 28 dicembre 1995 n. 49.
Sono inoltre introdotti fondi di credito e micro credito per il sostegno alla attività dei parasubordinati, giovani e donne.




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